Legge di stabilità 2015: cosa cambia per gli automobilisti
Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge della cosiddetta Legge di stabilità: il disegno di legge apporterà diverse modifiche che interesseranno tutti gli automobilisti. Andiamo a vedere come e su cosa influirà il DDL voluto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Innanzitutto i bonus (eco incentivi) legati all’acquisto di automobili nuove nel 2015 verranno tagliati: ossia lo Stato si terrà i 45 milioni di euro precedentemente stanziati sotto forma di contributi per l’acquisto di auto nuove elettriche, ibride, a gas e con emissioni di CO2 fino a 120 g/km. Purtroppo coloro che avevano pensato di usufruire dei nuovi contributi che potevano arrivare anche fino a 5 mila euro, rimarranno delusi con la conseguenza che il parco auto italiano invecchierà sempre di più e l’ambiente ne risentirà non poco.
Altra novità del nuovo disegno di legge mirerà a colpire le vetture prive di assicurazione stabilendo che per l’accertamento “della violazione dell’obbligo dell’assicurazione per la responsabilità verso terzi” non è necessaria “la presenza degli organi di polizia stradale qualora l’accertamento avvenga mediante dispositivi o apparecchiature che sono stati omologati o approvati per il funzionamento in modo completamente automatico”. In tal caso, “la documentazione fotografica prodotta costituisce atto di accertamento”. Così facendo si spera di recuperare buona parte degli introiti assicurativi che attualmente mancano da parte dell’8% del parco auto circolante.
Ultima novità prevista dal nuovo disegno di legge per gli automobilisti riguarda la cancellazione dell’imposta provinciale di trascrizione che attualmente si paga quando si acquista una vettura nuova o quando si fa il passaggio di proprietà di una usata: col nuovo disegno di legge l’IPT verrà sostituita dall’IRI (imposta regionale di immatricolazione) che si pagherà unicamente all’atto di acquisto di una vettura nuova e mai più in seguito. Ora il disegno di legge passerà all’esame del Parlamento per la definitiva approvazione.
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