Aston Martin Vanquish: segni particolari bellissima…e non solo!

Segni particolari: bellissima, elegantissima, sportivissima e potentissima. Stiamo parlando della nuova Aston Martin Vanquish (nome già noto agli appassionati del marchio), le cui prime immagini hanno fatto il giro del mondo non appena sono state diffuse.
A poche settimane dal debutto in veste di prototipo al Concorso d’eleganza di Villa d’Este, l’Aston Martin ha presentato la versione definitiva di quella che fino a qualche giorno fa avevamo chiamato con la fredda sigla AM 310.
L’affascinante coupè inglese si appresta a conquistare il mercato mondiale delle vetture a due posti ad alte prestazioni con una linea inconfondibile e prestazioni mozzafiato. L’ultima supercar di Gaydon è nata per sostituire l’altrettanto bella e veloce DBS, canto del cigno della stupenda DB9. Nella splendida cornice del Covent Garden di Londra, l’Aston Martin ha presentato ad un selezionatissimo pubblico di soli 500 invitati la Vanquish. La nuova coupé, che sostituisce la DBS al vertice della gamma, è stata presentata direttamente dal numero uno dell’Aston Martin, Ulrich Bez, che ne ha esaltato i contenuti tecnici e di design. In termini di design la base di partenza fornita dalla DB9 era già estremamente valida: bellezza, esclusività e fascino avevano già trovato spazio nella DB9, per cui nel disegnare la Vanquish si è preferito seguire la strada dell’evoluzione piuttosto che quella del cambiamento radicale. E così la nuova nata ha le stesse linee filanti di una DB9, ma appare decisamente più muscolosa: nulla è andato perso in termini di eleganza e pulizia della linea, ma la Vanquish sembra avere un taglio marcatamente più sportivo. Sicuramente l’esperienza della One-77 ha influito sul design definitivo: ora la linea della Vanquish appare molto più grintosa ed è esaltata da numerose appendici aerodinamiche in fibra di carbonio, dal generoso e nuovo estrattore posteriore che integra i terminali di scarico e dai passaruota più grandi e bombati che definiscono una linea di fiancata più netta e decisa. Eleganza e sportività si fondono dunque per dar vita ad una linea sempre stupefacente. La Vanquish misura 4.720 mm in lunghezza, 2.067 mm in larghezza, 1.294 mm in altezza, ha una passo di 2.740 mm ed è proposta sia nella variante 2+0 che 2+2. Ma l’evoluzione che ha portato alla nascita della Vanquish non si è esaurita con la linea, ma è passata anche attraverso un motore rivisitato rispetto a quello montato sulla DBS: il cuore resta sempre un V12 di 6 litri ma stavolta la potenza è salita fino a 573 cv e la coppia è cresciuta sino a 620 Nm.

Il V12, posizionato 19 mm più in basso rispetto alla DBS ha ricevuto modifiche al basamento, alle testate, al sistema di fasatura variabile, all’aspirazione e alle pompe di benzina ed ora è abbinato al cambio automatico Touchtronic 2 a sei rapporti montato sull’asse posteriore. Oltre al motore, anche la carrozzeria ha ricevuto degli aggiornamenti: sulla Vanquish tutti i pannelli della carrozzeria sono in fibra di carbonio, elemento chiave per ridurre la massa totale della vettura e fermare l’ago della bilancia a 1.739 kg, ben 55 kg in meno rispetto alla DBS. L’ampio utilizzo di fibra di carbonio e della versione evoluta della piattaforma VH di alluminio ha permesso ai tecnici inglesi non solo un risparmio di peso, ma anche di raggiungere una rigidità torsionale aumentata del 25%. Inoltre sulla Vanquish i pesi risultano perfettamente bilanciati 50:50 tra gli assali anteriori e posteriori.

L’insieme di queste modifiche ha consentito alla nuova coupè di Gaydon di migliorare le prestazioni, la maneggevolezza e la manovrabilità in curva. Sul fronte delle performance la Vanquish può vantare uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 4,1 secondi e una velocità massima di 295 km/h. A livello di assetto la Vanquish porta al debutto le sospensioni elettroniche Adaptive Damping System (ADS), che permettono di scegliere tra le tarature Normal, Sport e Track, ma lasciando comunque al computer la possibilità di adattarsi dinamicamente alla guida controllando i segnali provenienti da motore, cambio, sterzo e impianto frenante. Quest’ultimo può contare di serie sul sistema Brembo Carbon Ceramic Matrix (CCM) con dischi anteriori da 398 mm e pinze a sei pistoncini. La Vanquish offre di serie cerchi di lega da 20″, con pneumatici Pirelli P-Zero da 255/35 all’anteriore e da 305/30 al posteriore.
L’ultima coupé della casa britannica sarà assemblata con la medesima cura artigianale di sempre negli stabilimenti di Gaydon con consegne a partire dalla fine del 2012 e con prezzi a partire da poco meno di 235.000 euro, personalizzazioni escluse.

 

di Antonio Iafelice

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